DARDUST

Il secondo capitolo della trilogia di Dardust, “Birth”, è una terra di mezzo tra modern classical e tempeste electro. Registrato nella lontana Islanda, si pone tra il pianismo di “7”, elaborato a Berlino, e il nuovo corso del progetto, quel “loud” che vedremo più compiuto nella terza e ultima tappa londinese della trilogia. Una narrazione coerente, serrata, non priva di colpi di scena che mette subito in chiaro che la formula “slow” del primo album è stata superata a vantaggio di una presenza sempre più determinante del comparto elettronico, come conferma anche la riuscita collaborazione con Sir Bob Cornelius Rifo (The Bloody Beetroots).
[IL FATTO QUOTIDIANO]
Il pianista e compositore parla del suo lavoro dicendo: “Nei miei sogni ho incontrato Satie e l’ho portato a ballare al Berghain”.
[LA REPUBBLICA]