Giovedi 8 Settembre 2016

SALMO

Nel mezzo del cammin della sua vita, Salmo muore e finisce all’inferno. Lì conosce Elvis e, dopo un incidente d’auto, si fonde con lui dando vita a un supereroe. È questa la storia che sta dietro a Hellvisback, il nuovo disco del rapper sardo, che esprime il rifiuto per le mode e la ricerca dell’originalità.
Sorprendere è infatti la parola d’ordine dell’artista che mira a non ripetersi mai. L’universo rockabilly si mescola a quello hardcore. Ma le tracce dall’anima più rock sono sicuramente le due con Travis Barker, batterista dei Blink 182. Salmo anche in questo nuovo lavoro rivendica la sua indipendenza artistica e la possibilità di fare musica senza seguire le strade tradizionali.
[LA STAMPA]

DARDUST

Il secondo capitolo della trilogia di Dardust, “Birth”, è una terra di mezzo tra modern classical e tempeste electro. Registrato nella lontana Islanda, si pone tra il pianismo di “7”, elaborato a Berlino, e il nuovo corso del progetto, quel “loud” che vedremo più compiuto nella terza e ultima tappa londinese della trilogia. Una narrazione coerente, serrata, non priva di colpi di scena che mette subito in chiaro che la formula “slow” del primo album è stata superata a vantaggio di una presenza sempre più determinante del comparto elettronico, come conferma anche la riuscita collaborazione con Sir Bob Cornelius Rifo (The Bloody Beetroots).
[IL FATTO QUOTIDIANO]
Il pianista e compositore parla del suo lavoro dicendo: “Nei miei sogni ho incontrato Satie e l’ho portato a ballare al Berghain”.
[LA REPUBBLICA]

FINISTER

L'attuale nucleo della band nasce nel 2012 e in soli 2 anni colleziona l'EP “Nothing Is Real”, esperienze live in Italia e in Inghilterra, e collaborazioni con grandi musicisti come Gianni Maroccolo (CCCP/Litfiba/CSI/ Marlene Kuntz). Nel 2015 esce il primo album che riceve ottime recensione in Italia, Inghilterra, USA, Germania, Polonia e molti altri paesi; viene inserita nella top 10 dell'anno del Mucchio Selvaggio e tra i migliori album toscani per La Repubblica e La Nazione.
[TOSCANA 100BAND]
I Finister non hanno neanche vent'anni e hanno sfoderato un disco di Progressive maturo, coeso, ben arrangiato, con le carte in regola per farsi apprezzare in Italia e fuori. La cura del sound è la ciliegina sulla torta di questo ottimo esordio.
[MUCCHIO SELVAGGIO 8/10]
Finister, che bel debutto!
[LA REPUBBLICA (FULVIO PALOSCIA)]