STREGONI
Nella complessità sociale dei giorni nostri, la musica può davvero unirci. Ci hanno pensato Johnny Mox e Marco BernacchiaakaAbove the Tree, girando i centri di accoglienza per l’Europa e suonando con migliaia migranti, musicisti e non, in una babilonia di ispirazioni e generi provenienti da Africa e Asia per infrangere muri e barriere.
La frustrazione quotidiana del richiedente asilo, fatta di attese e baratri burocratici, spesso non viene considerata dalle istituzioni, ma basta una melodia e un paio di percussioni per risvegliare le centinaia di migranti che vivono nei centri d’accoglienza. [LA STAMPA]
Il progetto Stregoni funziona così: i due musicisti arrivano in una città e si recano al centro di accoglienza migranti più vicino. Si fanno prestare un cellulare da uno degli ospiti del centro, chiedendo di scegliere una canzone da far ascoltare a tutti. Esortano tutti i presenti a prendere uno strumento e suonare, o cantare, o ballare. Dopo qualche ora, la band è formata. La stessa operazione verrà ripetuta la sera stessa, davanti a un pubblico. [NOISEY]