EDIZIONI PASSATE
LIVE ROCK FESTIVAL 2015
LIVEROCKERS, CI SIAMO: LA LINE UP COMPLETA. ESCLUSIVE, NOVITA', ANTEPRIME E PIETRE MILIARI.
Tutto in un solo festival. Tutto gratuito. Tutto verissimo. Serate di grandi emozioni. Vorrete esserci sempre!
LIVE ROCK FESTIVAL // 9-13 SETTEMBRE 2015 -GIARDINI EX- FIERALE / ACQUAVIVA (SI)
------ INGRESSO GRATUITO -----
Mercoledì 9 Settembre
TCi vuole talento per cavalcare una grande onda senza rimanerne travolti, non è roba facile. E questi ragazzotti dimostrano una certa abilità nel mantenere il giusto equilibrio fra shoegaze, dream pop e psychedelic rock. Hanno le idee chiarissime nonostante l’età media non superi i vent’anni, e riescono a trasmettere un’esuberanza genuina e fresca. Si sente quella voglia di fare e quell’eccitazione febbrile che accompagna i primi passi di un progetto in cui si crede realmente. [IMPATTO SONORO]
Con il suo ultimo disco, intimo e riflessivo, Mecna ha dimostrato di essere un rapper assolutamente non convenzionale e che il rap può funzionare senza bisogno di essere sbruffoni o volgari e senza parlare per forza di sesso, soldi e coca. I testi raccontano l’amore, la fama e la voglia di riscatto. Il suo flow profondo ed emozionale, si spalma su basi ricercate dal sapore quasi jazzato. [LA STAMPA]
FAST ANIMALS AND SLOW KIDS [IT]
I “Fast Animals and Slow Kids da Perugia”, band di punta della scena indie italiana, sanno a cosa serve fare chilometri su chilometri a bordo di un furgone, sbattersi senza sosta su tutti i palchi d’Italia, donare le proprie canzoni a coloro che vogliono farle sempre un po’ proprie. Non ci può essere gruppo migliore per far festa: salgono sul palco, sorridono ed attaccano a far divertire con il loro rock sanguigno ed energico. Letteralmente una botta micidiale d’entusiasmo e positività, quasi fossero vecchi amici ritrovati. [ROCKIT]
Giovedì 10 Settembre
Semplici e frontali. Un'opera prima dai lunghi artigli che graffia e porta via la pelle a suon di riff ben assestati e istintiva liricità, dove alla fine è la taumaturgica longa manus dei Led Zeppelin ad accompagnare questi ventenni pisani verso la meta. [RUMORE]
Raramente capita in ambito rock indipendente italiano di ascoltare una proposta completamente nuova, frutto di un'elaborazione personale, di una ricerca espressiva propria, come questa. Una scaletta tra le più coinvolgenti degli ultimi mesi. [BLOW UP]
Hanno trascorso gli ultimi tre anni ammaliando il pubblico, e il loro secondo album, Shamanaid, merita di affermarli come uno dei più emozionanti blues act del momento. [THE BLUES MAGAZINE]
Una continuo viaggio alle origini della musica: dal gospel al blues acustico passando per le sonorità voodoo di New Orleans con il sapore e l’entusiasmo tipici del funky. Un brano dopo l’altro, le chitarre slide, le armonie e ritmi incisivi, si dissociano e tornano insieme in un groove sorprendente. Quando poi si scopre che questo trio non arriva dal delta del Mississippi, ma dall'Olanda, tutto diventa ancora più interessante.[JAM BASE]
Ogni nuovo disco dei Verdena è una reazione al lavoro che l’ha preceduto. È sempre stato così: l’unica regola del pollaio (la loro famosa sala prove/studio di registrazione), è che conta solo quello che succede nel pollaio. Il mondo esterno non esiste: la lotta è contro se stessi. E se WOW era la risposta brillante all’oscurità di Requiem, Endkadenz rappresenta la nota di colore, con uno show live che è il più potente e vitale della penisola. Forse chi ha più di quarant'anni non li ha mai sentiti nominare ma i Verdena sono probabilmente la più grande speranza della musica italiana oggi. [ROLLING STONES]
Venerdì 11 Settembre
Gli Astral Week sono una giovane band alternative rock che forse conoscete già per il loro primo singolo Bye Bye Blues in rotazione sulle radio nazionali e per l’energica cover di Happy di Pharrell Williams. Per avere le idee chiare sulle influenze rock blues che li caratterizzano basta fermarsi alla scelta del nome “Astral Week”, secondo album di Van Morrison, che allude all’intento di reinterpretarne le sonorità in un mix tra ritmiche decise riconducibili al funky e all’hip hop con intrusioni psichedeliche, il tutto avvolto in un suono garage potente e ricercato, pervaso da un gusto alquanto pop per le melodie d’impatto. [ROCK IT]
Fujiya e Miyagi non vengono dal Giappone ma da Brighton. Si sono formati nel 2000 e hanno cominciato a fare synthpop molto prima che diventasse di moda rifarsi a questo particolare filone della musica anni '70 e '80, distinguendosi per il loro live show tra i più originali della scena elettronica europea. Con cinque album alle spalle, il trio di Brighton è interprete di un’intrigante alchimia sonora di kraut rock, Italo disco, indie rock e techno, in grado di scalare la vetta delle classifiche. [PITCHFORK]
Per la sua capacità di fondere rock, elettronica e drum and bass, la travolgente band inglese viene spesso indicata come legittima erede di giganti quali Pendulum e The Prodigy. Adesso, dopo aver collaborato con Enter Shikari e aver calcato i palchi d’Europa in tour con i Korn, sono pronti a conquistarsi il successo internazionale con il loro ultimo album “Warrior Sound”, già definito dalla critica un muro di suoni che farà impazzire la folla tra bassi pulsanti e electro-fused beats. [BRING THE NOISE]
Sabato 12 Settembre
I Niagara sono un duo di Torino il cui lavoro, pieno di emozioni travolgenti e spiritualità in ogni traccia, si è rivelato tra i più interessanti del panorama elettronico italiano. Nonostante le sperimentazioni e i macchinari utilizzati, restano sempre profondamente umani, guadagnandosi paragoni con Porcupine Tree, TV On The Radio e Liars. Loro stessi si definiscono «Fricchettoni moderni, che vivono in mezzo alla tecnologia anziché tra i verdi prati». [CONSEQUENCE OF SOUND]
Era il 2 agosto del 1997, Fela Kuti, icona intellettuale della musica africana del Novecento, aveva 59 anni quando morì di AIDS. Ai suoi funerali a Lagos parteciparono un milione di persone. Sulla scia di quell' onda emotiva, qualche anno dopo Seun, il figlio minore, decise con il suo lavoro, bilanciato tra espressione individuale e ortodossia Afrobeat, di prendere su di sé una grande responsabilità: quella di rinnovare la militanza per un'Africa libera e giusta e far vivere la musica del padre, con quei tredici portentosi elementi fra ritmica, percussioni e fiati, gli Egypt 80, che furono la ruggente, gioiosa macchina sonora di Fela. [NME]
“La migliore band che io abbia mai visto: non riuscivo a smettere di piangere” - Paul McCartney
“Erano i tipi più funky che io avessi mai sentito: insomma, eravamo la band di James Brown, ma quelli ci spazzarono via!” - Bootsy Collins
Andrea e Nico sono Pink is Punk, un dj set che per due stagioni è stato resident al BuggedOut Italia, ha supportato il tuor Italiano di Steve Aoki e ha di recente condiviso la consolle con i Chemical. Può vantare collaborazioni importanti con Bloody Beetroots, Klaxons, Boys Noize, Mr.Oizo, e il successo sul mercato internazionale del singolo "Perfect Storm" feat. Benny Benassi, di recente affiancato sul main stage dell'ULTRA Music Festival di Miami. [BEATPORT]
Domenica 13 Settembre
Un duo al femminile tutto italiano capace di confezionare con grande abilità dream pop, chitarre sognanti, sintetizzatori, voci ipnotiche e suoni psichedelici, tra spazio e realta'. Lilies on Mars è il progetto di Lisa Masia e Marina Cristofalo, musiciste polistrumentiste con sede a Londra, note al pubblico e alla critica per le collaborazioni con Franco Battiato e il loro ipnotico e vibrante spettacolo dal vivo. [INDIE-EYE]
Con la sua voce e la sua chitarra Sandro Joyeux canta quel desiderio che conserva sin da bambino, quando a Parigi immaginava il Paese d'origine del papà che ancora non conosceva. Ipotizza come sarebbe stato vivere l'infanzia in altri luoghi, ''bambino minatore in una provincia della Cina, bambino soldato in Liberia, bambino di strada in America Latina''. Lo fa con allegria, attraverso un ritmo che racchiude in sé i suoni dell'Africa e del Madagascar, fino alla pizzica salentina. [LA REPUBBLICA]
L’anima femminile dei Baustelle, nel suo album d'esordio da solista ispirato alla musica e alle atmosfere degli anni Settanta, ha giocato sul personaggio di Marie per scavare dentro se stessa e far emergere cose da tempo ferme. L’ha immaginata femme fatale alla Nico dei Velvet Underground. Una donna dai forti contrasti: delicata ma distruttiva, passionale e folle. Un alter ego. [CORRIERE DELLA SERA]
L’anima femminile dei Baustelle, nel suo album d'esordio da solista ispirato alla musica e alle atmosfere degli anni Settanta, ha giocato sul personaggio di Marie per scavare dentro se stessa e far emergere cose da tempo ferme. L’ha immaginata femme fatale alla Nico dei Velvet Underground. Una donna dai forti contrasti: delicata ma distruttiva, passionale e folle. Un alter ego. [CORRIERE DELLA SERA]